Limitazioni d'esercizio degli impianti termici a legna/pellet. bando regione piemonte per sostituzione di generatori a biomassa legnosa di potenza inferiore a 35 kWt
Gentili Utenti, al fine di ridurre l'inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell'aria, oltre alle misure antismog riguardanti la circolazione dei veicoli con motori alimentati da combustibili fossili, si riportano, in sintesi, i divieti più significativi, inerenti l'utilizzo dei generatori di calore a biomassa legnosa (legna da ardere/pellet), volte alla misura di riduzione delle emissioni di PM10:
- divieto di installazione di impianti che abbiano meno di 4 stelle;
- divieto di utilizzo di impianti già installati che abbiano meno di 3 stelle nei Comuni di cui all'all. 2 a lla D.D. 26 febbraio 2021, n. 96;
- divieto di utilizzo di pellet di classe inferiore alla A1.
In allegato, è possibile scaricare la tabella su cui sono dettagliate le suddette regole da rispettare per gli impianti civili a biomassa con potenza nominale inferiore a 35 kW, precisando che per quanto riguarda la Provincia di Asti esse sono da applicarsi in tutti i Comuni.
Al fine di incentivare l'ammodernamento degli impianti esitenti, si segnala il Bando con cui la Regione Piemonte intende co-finanziare gli interventi di sostituzione di generatori a biomassa legnosa di potenza inferiore a 35 kWt (fondi complessivi stanziati 8,961 M€). Il bando è reperibile al seguente link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/sostituzione-generatori-alimentati-biomassa-legnosa) e prevede l'emissione di un contributo a fondo perduto, in aggiunta al finanziamento assegnato dal GSE (Gestore Servizi energetici - Ministero dell'Economia e delle Finanze) e conseguito con il “Conto termico”, a cittadini residenti in Piemonte, proprietari delle unità immobiliari per cui viene richiesto il contributo e che da essi vengono utilizzate come abitazione principale, secondo la seguente modulazione:
- 5 stelle – stufe e termocamini, fino ad un massimo di 1.500 €;
- 5 stelle – caldaie, fin o ad un massimo di 3.000 €.